AREA 2: CAMBIAMENTI A LIVELLO ORGANIZZATIVO
2.1. FondamentiL’innovazione digitale e i cambiamenti sociali che si sono susseguiti negli ultimi anni, esacerbati dalle nuove sfide poste dalla pandemia globale, hanno reso necessaria una profonda revisione delle basi organizzative delle istituzioni. Spesso queste ultime si sono trovate impreparate ad affrontare queste sfide, data la velocità e la quantità di cambiamenti necessari che devono essere implementati. Lo scopo di questo modulo introduttivo è di fornire al lettore una panoramica degli argomenti più importanti che saranno trattati nei moduli successivi. Prima di tutto si esplorerà il concetto di strategia: cos’è una strategia, come pianificarla al meglio e come raggiungere gli obiettivi prefissati (la cosiddetta “implementazione”): è infatti essenziale per i leader di oggi essere in grado di sviluppare strategie adeguatamente e allocare correttamente le risorse umane ed economiche a loro disposizione; ancora più di queste, è necessario considerare come fondamentale la risorsa “tempo”.Da questi ragionamenti nasce una sintesi delle migliori pratiche adottate nelle aziende di successo e modellate sui suggerimenti dell’Unione Europea su come definire e implementare al meglio una strategia, insieme a consigli per cercare di sfruttare al meglio tutti gli strumenti che la tecnologia moderna mette a disposizione. Le istituzioni per l’insegnamento universitario, in particolare, sono chiamate ad adattarsi rapidamente a questi cambiamenti e a ottimizzare l’uso delle loro risorse. I docenti universitari sono spesso riluttanti al cambiamento e rifiutano le metodologie di insegnamento innovative, trovando conforto nel passato, considerato sicuro e tradizionale. Tuttavia, questa concezione, se paragonata alle alternative, si può considerare oramai non più opportuna, obsoleta e di minor praticità. Queste alternative sono considerate nel secondo modulo, “Come incoraggiare gli accademici ad accettare il cambiamento e le nuove pratiche accademiche”, nel quale si esamina le ragioni per cui le istituzioni dovrebbero volontariamente considerare di adottare cambiamenti nell’erogazione della didattica, utilizzando sistemi innovativi e nuove strategie per dare ai loro studenti il miglior e più aggiornato servizio possibile, prendendo anche in considerazione i costi che tali cambiamenti impongono. Modi alternativi di insegnamento e di approccio alle sfide moderne infatti spesso richiedono maggiori spese, che possono essere mitigate attraverso l’adozione di prospettive potenzialmente innovative sulla Proprietà Intellettuale. Il terzo modulo, “Migliorare l’alfabetizzazione sui diritti di proprietà intellettuale e la produzione e il riutilizzo di OER”, affronta la definizione e le problematiche delle attuali norme sulla Proprietà Intellettuale e offre possibili soluzioni rivolte alle istituzioni che vogliano utilizzare contenuti di terzi, sempre più facili da creare e distribuire, per migliorare la loro efficienza, produttività e performance. Le Istituzioni per l’insegnamento universitario potrebbero per esempio prestare attenzione a modelli innovativi di gestione dei diritti di proprietà intellettuale, come la licenza Creative Commons, o il mondo del software Open Source nel suo complesso. Molte risorse educative aperte e svariati beni digitali, tutti di libero accesso, possono essere utilizzati per l’insegnamento, l’apprendimento e anche la valutazione degli studenti. Una conoscenza aggiornata delle regole riguardanti i diritti di proprietà intellettuale e delle opportunità che molte realtà alternative offrono al giorno d’oggi sono essenziali per evitare impatti negativi sugli obiettivi di ricerca e sull’istruzione, offrendo un’altra ragione per cui tenere conto della proprietà intellettuale a tutti i livelli gerarchici sia un percorso importante da seguire per ottenere i migliori risultati possibili in ogni campo. I nuovi modi di lavorare portano con sé nuovi rischi per la sicurezza e la salute dei dipendenti. Mentre i datori di lavoro hanno il dovere di mettere in atto misure al fine di ridurre al minimo questi rischi, sulla base di una serie di regolamenti a livello statale derivanti dalle direttive UE, i dipendenti devono essere ben informati e preparati ad affrontarli. Prendersi cura della salute e della sicurezza non dovrebbe essere considerato solo come qualcosa di obbligatorio per legge: migliori standard, infatti, portano a una migliore organizzazione del lavoro. La necessità di un orario di lavoro più flessibile, derivante dalla pandemia e dalla diffusione di forme di smart working, potrebbe anche portare a condizioni di lavoro imprevedibili, con conseguenze sia sul morale che sulla produttività. Conseguentemente, nel quarto modulo ci proponiamo di offrire modi per garantire che i manager siano meglio preparati ad affrontare queste nuove sfide, attraverso un nuovo approccio multidisciplinare per la gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. Combinando diversi tipi di conoscenze e competenze che emergono da diversi campi, il modulo dà uno sguardo alle nuove sfide e pericoli del posto di lavoro moderno e agli strumenti che possono aiutare a mitigarli. Nell’ultimo modulo viene condotta un’analisi sugli obblighi legislativi più importanti relativi alla privacy e alla sicurezza. L’avvento del GDPR ha imposto una serie di regole ai soggetti che trattano i dati personali, di cui fanno parte le Istitutuzioni per l’insegnamento universitario. L’obiettivo del modulo è quello di rendere il lettore consapevole dei rischi che comporta il trattamento dei dati personali, di renderlo cosciente dei suoi diritti e di offrirgli una visione di base ma anche sufficientemente completa della materia, facile da capire anche da chi non è esperto nel campo del diritto. Vengono presi in considerazione entrambi i lati del trattamento dei dati personali: sia il soggetto che effettua il trattamento sia quello che lo subisce, nel tentativo di far prendere coscienza della complessità intrinseca della materia. |